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Ricorsi.
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Cos'è un ricorso?
In ambito legale, un ricorso è un atto con il quale una parte di un processo impugna una sentenza o un provvedimento di un giudice.
Il ricorso può essere proposto per diversi motivi, ad esempio:
Per contestare la decisione del giudice: il ricorrente ritiene che la sentenza o il provvedimento del giudice sia sbagliato e che debba essere modificato o annullato.
Per ottenere un nuovo esame della controversia: il ricorrente ritiene che la sentenza o il provvedimento del giudice non abbia valutato correttamente i fatti o le prove della controversia.
Per ottenere una nuova decisione sulla controversia: il ricorrente ritiene che la sentenza o il provvedimento del giudice non sia conforme alla legge.
In Italia, i ricorsi sono disciplinati dal codice di procedura civile e dal codice di procedura penale.
Esistono diversi tipi di ricorsi, a seconda del giudice che ha emesso la sentenza o il provvedimento impugnato.
In ambito civile, i ricorsi più comuni sono:
L'appello: è il ricorso proposto contro una sentenza di primo grado. L'appello è proposto alla Corte d'appello, che può confermare la sentenza, modificarla o annullarla.
Il ricorso per cassazione: è il ricorso proposto contro una sentenza di secondo grado. Il ricorso per cassazione è proposto alla Corte di cassazione, che può confermare la sentenza, modificarla o annullarla.
In ambito penale, i ricorsi più comuni sono:
L'appello: è il ricorso proposto contro una sentenza di primo grado. L'appello è proposto alla Corte d'appello, che può confermare la sentenza, modificarla o annullarla.
Il ricorso per cassazione: è il ricorso proposto contro una sentenza di secondo grado. Il ricorso per cassazione è proposto alla Corte di cassazione, che può confermare la sentenza, modificarla o annullarla.
La proposizione di un ricorso comporta il pagamento di un contributo unificato.
Il ricorso deve essere presentato entro un termine stabilito dalla legge. La scadenza del termine di ricorso è fatale, pertanto la proposizione del ricorso tardivo è inammissibile.
Il ricorso deve essere motivato, ossia deve contenere le ragioni per le quali si impugna la sentenza o il provvedimento.
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Le domande più frequenti
Quanto costa un ricorso?
Il costo dipende dal valore della causa e dalla sua complessità.
Prenotare l'appuntamento gratuito con il legale di riferimento è il metodo migliore per capire opportunità e costi.
Quanto tempo si ha per proporre un ricorso?
Il termine per proporre un ricorso varia a seconda del tipo di ricorso e del giudice che ha emesso la sentenza o il provvedimento impugnato.
In ambito civile, i termini di ricorso sono i seguenti:
Appello: trenta giorni dalla notifica della sentenza o sei mesi dalla sua pubblicazione.
Ricorso per cassazione: sessanta giorni dalla notifica della sentenza o sei mesi dalla sua pubblicazione.
In ambito penale, i termini di ricorso sono i seguenti:
Appello: trenta giorni dalla notifica della sentenza o sessanta giorni dalla sua pubblicazione.
Ricorso per cassazione: sessanta giorni dalla notifica della sentenza o sessanta giorni dalla sua pubblicazione.
In alcuni casi, il termine di ricorso può essere sospeso o interrotto. La sospensione della prescrizione impedisce che il termine di prescrizione decorra, mentre l'interruzione fa ripartire il termine da capo.
Ad esempio, il termine di ricorso è sospeso durante il periodo di sospensione dei termini processuali e durante il periodo di tempo in cui il ricorrente è impossibilitato a esercitare la sua pretesa, ad esempio perché si trova in stato di incapacità.
L'interruzione del termine di ricorso può essere determinata da diversi eventi, ad esempio dalla notifica di un atto di citazione, dalla proposizione di una domanda giudiziale o dalla conciliazione.
In caso di dubbi sul termine di ricorso, è consigliabile consultare un avvocato presso la nostra sede.
E' direttamente Aiuto&Soluzioni che si occupa della causa?
No, la pratica verrà seguita e affidata ad un professionista specializzato sul diritto..